Nero a Milano by Romano De Marco

Nero a Milano by Romano De Marco

autore:Romano De Marco [De Marco, Romano]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858522592
editore: Piemme
pubblicato: 2019-06-27T16:00:00+00:00


32

Pronto soccorso ospedale Fatebenefratelli, ore 18.00, Milano

«Le ho detto che non si può entrare, è in condizioni gravi e riacquista coscienza solo a tratti… non può parlare con lui, adesso!»

Luca Betti non ascolta l’infermiera che lo insegue tentando di fermarlo. La donna è seguita, a sua volta, da due agenti di polizia in divisa in totale imbarazzo, indecisi sul da farsi. Luca spalanca una dopo l’altra, con entrambe le mani, le porte delle emergency room, guadagnandosi improperi vari ed espressioni stizzite da parte di pazienti e paramedici all’interno. Al terzo tentativo trova ciò che stava cercando. Luciano Piretti, il fidanzato di sua figlia, è disteso su un lettino mentre un infermiere è intento a immobilizzargli una gamba con una steccatura provvisoria e un altro gli disinfetta le ferite sul volto, ridotto a una maschera di sangue. Una terza persona, all’apparenza un giovane medico di turno, esamina il suo braccio destro cercando di valutarne le condizioni. «Luciano!»

I tre che si stanno prendendo cura del ragazzo si voltano contemporaneamente verso Luca con sguardi ostili. Poi notano la sua espressione sconvolta, e l’infermiera che lo ha seguito fin dentro l’ambulatorio trattenuta a stento dai due agenti, e si astengono da qualsiasi commento.

«Luca…» sussurra Luciano Piretti a fatica.

«Luciano, Sara! Dimmi dov’è Sara, che le è successo? Non mi risponde al telefono, sua madre non la sente da ore.»

«Luca…» il giovane prova a sollevarsi per mettersi seduto, ma il dolore lo costringe a desistere e a tornare in posizione supina.

«Fermo!» urla il dottore. «Non puoi muoverti, dobbiamo immobilizzare le fratture, fare delle radiografie! Così rischi di peggiorare la situazione! E lei, Cristo, non lo vede come è ridotto? Può andare in crisi respiratoria da un momento all’altro, ha almeno due fratture esposte e ha perso molto sangue. Esca immediatamente da qui!»

«Luciano» continua Luca ignorando il medico e avvicinandosi ancora di più al lettino. Ora ha l’orecchio accostato alla bocca del giovane: «Dimmi dov’è Sara. Era con te?».

«Luca… io ci ho provato…» sussurra a fatica Luciano Piretti. «Ci ho provato a difenderla… ma loro erano in tre… l’hanno portata via… io…» All’improvviso il giovane inarca la schiena e spalanca gli occhi, come attraversato da una potente scossa elettrica, e si accascia sul lettino privo di sensi.

«Sta collassando, dobbiamo stabilizzarlo!» urla il medico rivolto agli infermieri. «Subito una flebo di soluzione fisiologica, lo prepariamo per una trasfusione. E lei, perdio, esca subito da qui o la faccio arrestare! Se questo paziente muore la riterrò responsabile! Portatelo via!» urla il medico rivolto ai due agenti che, a questo punto, sono nel pallone.

Luca indietreggia di qualche passo, rendendosi conto solo ora della gravità delle condizioni del giovane. L’orrore della situazione gli piomba addosso con un peso tale da farlo sprofondare nella confusione. Si volta ed esce dalla stanza correndo. Tira fuori il cellulare dalla tasca, senza curarsi delle persone che lo circondano, degli insulti che gli piovono addosso. Digita a memoria un numero di telefono. È il numero dell’unica persona al mondo che forse può aiutarlo. L’unica a cui può rivolgersi per evitare di impazzire dal terrore.



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